martedì 10 gennaio 2017

Step 13




  Il colore nel fumetto    


Tradizionalmente il colore ha nel fumetto una funzione contrastiva. L’immagine in bianco e nero è in generale più difficile da leggere di quella a colori, perché possiede meno possibilità di contrasto. Dal punto di vista cromatico, nell’immagine in bianco e nero in prima istanza solamente l’opposizione tra chiaro e scuro può essere messa in gioco, e in seconda istanza una serie di opposizioni meno forti possono ricavarsi dall’uso di tessiture e retinature differenti, le quali spesso fanno le veci del colore. Ma non si tratta di veri colori. Sono piuttosto forme che da colori si travestono, senza raggiungerne la vividezza e la capacità contrastiva. Così rispetto all’immagine a colori, quella in bianco e nero richiede una maggiore capacità di costruzione da parte dell’autore e un lavoro interpretativo più intenso da parte del fruitore, perché i mezzi a disposizione di entrambi sono minori.
È per questa ragione che i fumetti per bambini tendono a essere a colori, e i cattivi editori ricolorano, di solito malamente, i fumetti nati per il bianco e nero. I colori restituiscono il contrasto, migliorando la leggibilità, aumentando a poco prezzo la profondità delle immagini - e poco importa a molti che spesso tradiscano il senso di un’opera nata per farne a meno. D’altro canto questa chiarezza ha un costo, e questo costo è il colore piatto.
Non ci sono infatti solamente ragioni economiche dietro all’uso dei colori piatti nel fumetto, ma anche ragioni percettive. L’immagine del fumetto richiede una lettura tendenzialmente rapida - non perché il suo contenuto sia futile, ma perché il suo significato si trova solo nel rapporto con le immagini che la precedono e la seguono. Il colore migliora questa rapidità della fruizione solo a condizione di non imporsi a sua volta come oggetto di osservazione, solo a condizione, cioè, di essere semplice, immediato, non problematico.
Vi sono autori di fumetti che hanno fatto della negazione di questa regola un punto di poetica, con esiti dei più vari, spesso positivi quando il rallentamento così prodotto nella lettura trova appoggio nella logica complessiva del testo, oppure negativi altrimenti - di solito quando la complessificazione del colore si risolve in semplice virtuosismo pittorico.

Facendo riferimento al colore albicocca posiamo trovare la presenza in testi e in titoli di fumetti o  libri come ad esempio  " La promessa dell' albicocca " .




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